Seguici su
Cerca

Castello Gandolfi

Le sue origini risalgono all'XI secolo quando Melazzo era feudo imperiale dei Conti d'Acquesana, come ricordano gli stemmi in ferro battuto agli ingressi. Nel 1004 nacque nel Castello il conte Guido, divenuto Vescovo di Acqui nel 1034 e dopo la sua morte, avvenuta nel 1070, proclamato Santo e protettore della diocesi di Acqui.


Descrizione

Le sue origini risalgono all'XI secolo quando Melazzo era feudo imperiale dei Conti d'Acquesana, come ricordano gli stemmi in ferro battuto agli ingressi. Nel 1004 nacque nel Castello il conte Guido, divenuto Vescovo di Acqui nel 1034 e dopo la sua morte, avvenuta nel 1070, proclamato Santo e protettore della diocesi di Acqui.

Costruito per ragioni di difesa e strategia militare, data la sua posizione fondamentale sulla via del mare, il Castello fu molto ambito dalle autorità vescovili, dalla città di Acqui, da Alessandria e dai signori del luogo; a partire dal XIV secolo divenne residenza di nobili signori infeudati dai Marchesi del Monferrato che ne avevano giurisdizione.

Al lussuoso Castello è legata la storia e l'avventurosa vita del re Edoardo II Plantageneto, deposto re d'Inghilterra. Qui egli soggiornò per circa tre anni (1330 - 1333), come ricorda, nella galleria del Castello, una lapide posta dagli Arnaldi nel 1879.

La sua importanza strategica ha fatto sì che il Castello venisse riprodotto negli affreschi della galleria delle carte geografiche in Vaticano, volute da Papa Gregorio XIII nel 1580.
Nel Rinascimento il Castello fu di proprietà dei Conti Falletti; fu castellana di Melazzo la poetessa Eleonora della Croce, moglie del conte GiovanGiorgio Falletti, della illustre famiglia dei De La Revoire (al servizio del Duca di Savoia), che ne fece per lunghi anni un importante cenacolo di umanisti.
Nei secoli successivi seguì un'alternanza di famiglie nobili locali (Gandolfi, Tarini, Arnaldi, Chiabrera).

Il Castello è articolato in un corpo centrale continuo e allungato fino ad attraversare l'intera proprietà in direzione nord-sud e dividerla in due distinti spazi aperti costituenti il parco. Il parco a sud ha origini dall'antica Piazza d'Armi del Castello e termina con il cammino di guardia, protetto dall'originario muro difensivo merlato dotato di aperture e feritoie, tutte strapiombanti sui sottostanti imponenti bastoni in pietra, di circa 20 metri di altezza. Il panorama di cui si gode è straordinario e suggestivo e abbraccia l'intero paese e la sottostante valle dell'Erro.

La costruzione si fa risalire al XVI secolo su preesistente impianto medievale di casa fortificata. La torre centrale, coincidente con l'ingresso principale, è caratterizzata da finestre ad arco, da bifore e da un coronamento di archetti sospesi in laterizio e da decorazioni ad arco.

Modalita di Accesso

Struttura privata

Dove

Via Amedeo d'Aosta, 35

Contatti

Telefono: 0144.41101
Pagina aggiornata il 12/12/2023 09:55:00

Quanto sono chiare le informazioni su questa pagina?

Valuta da 1 a 5 stelle la pagina

Grazie, il tuo parere ci aiuterà a migliorare il servizio!

Quali sono stati gli aspetti che hai preferito? 1/2

Dove hai incontrato le maggiori difficoltà? 1/2

Vuoi aggiungere altri dettagli? 2/2

Inserire massimo 200 caratteri